Con l’acquisto di Andy Diouf dal Lens, l’Inter si assicura un centrocampista moderno e completo, capace di dare ulteriore sostanza alla mediana. Il classe 2003, mancino naturale e dotato di grande fisicità, rappresenta una pedina ideale per gli schemi di Cristian Chivu, che ora può modulare la squadra passando dal 3-5-2 al 3-4-2-1 senza perdere equilibrio.
Il tecnico romeno ha più volte sottolineato che non è tanto la disposizione numerica a fare la differenza, quanto la capacità di occupare gli spazi. In questo senso, Diouf aggiunge intensità e inserimenti, andando a completare un reparto che già vanta la regia di Calhanoglu, la corsa di Barella e Frattesi, l’imprevedibilità di Mkhitaryan e la tecnica di Sucic.
La posizione ideale del nuovo innesto
La curiosità dei tifosi riguarda soprattutto il ruolo che Chivu ritaglierà a Diouf. In Francia ha ricoperto praticamente ogni posizione del centrocampo: da mezzala a mediano, fino al trequartista in alcuni momenti. La sua duttilità lo rende un’alternativa preziosa a Mkhitaryan, che lo scorso anno ha superato i 3.800 minuti e avrà bisogno di una gestione più oculata.
Un box-to-box che mancava all’Inter
Definirlo “box to box” non è un’esagerazione. Diouf abbina recupero palla, progressioni in velocità e capacità di arrivare in area, qualità che finora erano meno presenti nella rosa nerazzurra. Al Lens aveva spesso agito in un centrocampo a due con esterni larghi, uno scenario che Chivu potrebbe riproporre con Dumfries e Dimarco sugli esterni. La sua presenza, inoltre, alleggerirà Calhanoglu dai compiti difensivi, liberandolo per incidere ancora di più in fase di costruzione.
Con l’arrivo del francese, l’Inter si ritrova con un ventaglio di opzioni più ampio e un reparto centrale che diventa tra i più completi d’Europa. Un innesto che, nelle idee di Chivu, potrà essere determinante tanto in Serie A quanto in Champions League.
