Il ko contro il Liverpool non lascia solo amarezza per un rigore contestato — quello trasformato da Szoboszlai dopo la decisione di Zwayer — ma apre una domanda ormai inevitabile: l’Inter è in grado di battere le grandi?
Il responso della stagione è evidente. Il tracollo coi Reds è il quinto tonfo nei sei big match disputati: unica luce, la vittoria con la Roma. Con una Supercoppa alle porte (Milan e Napoli nel mirino) e due esami di Champions con Borussia Dortmund e Arsenal, il nodo diventa serio. Chivu deve trovare una cura, altrimenti l’ambizione di lottare su tutti i fronti rischia di restare teoria.
Inter e big match: cosa non funziona
Cinque sconfitte su sei non si spiegano con sfortuna o arbitraggi. Le proteste per il rigore concesso ai Reds sono fondate, ma non cancellano la sensazione dominante: quando il livello sale, l’Inter torna spesso a mani vuote.
Eppure l’occasione era ghiotta: i Reds attraversano un periodo complicato, tra risultati altalenanti e tensioni interne — caso Salah incluso — ma la vera Inter non si è vista. Come già accaduto nei momenti chiave, manca lucidità nelle giocate decisive e si affievolisce quella ferocia che solitamente fa la differenza.
Grande con le piccole, piccola con le grandi. Fare bottino contro Pisa e Como basta per restare agganciati alla lotta Scudetto, ma altrove lo scenario cambia. Con una Supercoppa da provare a vincere e due notti europee che valgono un passaggio cruciale, l’Inter dovrà alzare l’asticella: per non avere rimpianti, e soprattutto perché per alzare trofei serve saperli vincere contro chi pesa davvero.
