Le amichevoli estive giocate fino a questo momento dall’Inter sottolineano buoni propositi e qualche preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva, visti anche i match contro Monaco e Monza in cui i nerazzurri si sono ritrovati a dover rimontare. A parlare della nuova squadra e di quello che sarà il compito di Cristian Chivu ci ha pensato Giuseppe Bergomi, bandiera e storico pilastro nerazzurro ai microfoni del Corriere dello Sport: “Per dimenticarsi dello shock di Monaco, servirà la giusta forza mentale che negli ultimi anni li ha fatti essere non i più forti, ma i più bravi. All’ Inter va l’elogio dell’ambizione. In bacheca non è arrivato nulla, ma ci hanno provato fino in fondo”.
Poi continua: “Aspetterei qualche giorno e vorrei capire come va a finire il mercato. Il grande lavoro che deve fare Chivu è quello di entrare nella testa dei ragazzi che arrivano da un grande ciclo, dove hanno speso tanto sul piano fisico. A oggi tra i nuovi non ci sono titolari, o forse solo Sucic potrebbe esserlo”.
E ancora: “Il compito di Chivu sarà quello di non ingannare il suo modo di essere. È uno che ha carattere e fa le scelte giuste. Questa Inter ha bisogno di essere rimotivata. I giocatori devono avere la voglia di soffrire e star lì con la testa“.
Inter, Bergomi: “Se dovesse arrivare Lookman, c’è bisogno di sostegno”
Poi Bergomi continua la sua analisi: “Per me a oggi l’Inter è un 3-5-2 perché se giochi in modo diverso e con due punte o se dovesse arrivare Lookman, gente del genere devi sostenerla. I centrocampisti dell’Inter sono tutti 10. Sanno condurre palla, ma soffrono in fase difensiva. Se vogliono cambiare, devono pensare ad una struttura diversa con un centrocampista fisico che recuperi palloni e un difensore veloce”.
