L’Inter è come una monoposto da corsa: quando ingrana la marcia giusta, sfreccia sul rettilineo e lascia agli avversari solo la scia. Ma troppo spesso, proprio all’ultima curva, la squadra ha sbandato, vanificando il lavoro fatto fino a quel momento. Un difetto già noto con Inzaghi, che si ripresenta ora sotto la guida di Chivu, trasformando la lucidità finale in un’incognita costante.
Il punto critico rimane la vulnerabilità negli ultimi quindici minuti, un vizio che ha spesso compromesso risultati importanti. Nella scorsa stagione, queste disattenzioni hanno inciso pesantemente sulla corsa Scudetto. Per competere ai massimi livelli nel 2025, i nerazzurri dovranno consolidare la gestione dei finali di gara e la lucidità nei big match.
Inter, 20 gol subiti dal 75’: il bilancio del blackout
I numeri parlano chiaro: nell’anno solare in chiusura, l’Inter ha subito 20 reti dal 75’ in poi, pari a circa il 20% del totale dei gol incassati. Secondo quanto evidenizato da Tuttosport, con Chivu in panchina, il trend non è cambiato: 4 dei 13 gol subiti sono arrivati negli ultimi quindici minuti.
Il dato assume maggiore rilevanza se confrontato con le dirette concorrenti — Milan, Napoli e Roma — più solide nella gestione dei momenti decisivi. Pur figurando tra le migliori difese del campionato, l’Inter evidenzia fragilità nei minuti finali: la concentrazione vacilla e i blackout mentali restano un grosso limite strutturale.
Inter, troppi punti persi nel finale: l’eredità di Inzaghi
Le difficoltà negli istanti conclusivi non sono un fenomeno recente. Con Inzaghi, l’Inter aveva subito 12 gol su 35 negli ultimi minuti, pari al 34% del totale. Reti pesanti che hanno inciso sul destino della stagione. Dal pareggio di Pedro contro la Lazio all’1-1 di Billing a Napoli, fino al gol di Orsolini a Bologna, gli episodi confermano un copione ricorrente: una squadra dominante per lunghi tratti, ma vulnerabile quando serve lucidità.
L’Inter di Chivu non può permettersi due facce: devastante quando è concentrata, fragile quando si spegne. Spetterà al tecnico individuare se il problema derivi da supponenza, calo mentale o lacune tattiche, e intervenire con urgenza. Ad Appiano Gentile sanno bene che gli ultimi quindici minuti possono decidere le sorti di un’intera stagione.
