L’esordio in Serie A di Andy Diouf è arrivato prima del previsto. Nel finale della netta vittoria dell’Inter contro il Torino, il giovane centrocampista francese ha calcato per la prima volta il prato di San Siro con la maglia nerazzurra. Pochi minuti, certo, e una prestazione senza acuti, ma inevitabile considerando il brevissimo periodo di ambientamento dopo il trasferimento dal Lens.
Chi vive quotidianamente Appiano Gentile, però, racconta un’altra storia: Diouf ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Condizione atletica ottima, tecnica pulita e personalità in crescita. Non a caso, il ragazzo classe 2003 si era presentato a Milano reduce da 90 minuti pieni in Ligue 1, un dettaglio che lo ha aiutato a integrarsi subito nel ritmo della nuova squadra.
Chivu lo protegge e lo lancia
Cristian Chivu, alla sua prima stagione da tecnico della prima squadra, ha deciso di testarlo subito, pur in un contesto di gara già chiusa. Dopo il match, l’allenatore ha chiarito la sua linea: niente giudizi affrettati, Diouf va valutato nel tempo. «È mezzala e mediano, per progressione è un centrocampista che non avevamo», ha spiegato il romeno, lasciando intendere come la sua fisicità e la capacità di strappo possano rappresentare un’arma in più nella mediana nerazzurra.
Diouf come Sucic: il modello da seguire
Il percorso, inevitabilmente, sarà graduale. In casa Inter c’è chi intravede in lui un cammino simile a quello di Petar Sucic, capace di imporsi subito con un debutto brillante contro lo stesso Torino. Per Diouf serviranno tempo, costanza e lavoro quotidiano, ma le premesse sembrano incoraggianti.
San Siro ha avuto solo un assaggio del suo potenziale. Il resto dipenderà dalla sua capacità di trasformare l’entusiasmo in continuità, inserendosi sempre più nei meccanismi di Chivu. L’Inter, intanto, si gode un talento che potrebbe presto diventare una certezza del suo futuro.
