Zalewski, il caso plusvalenza scuote il calcio: il Codacons chiede indagini sul doppio trasferimento

L’associazione dei consumatori ha segnalato alla Procura della Repubblica e alla Procura FIGC l’operazione che ha portato il polacco da Roma a Inter e poi all’Atalanta, ipotizzando una valutazione gonfiata.

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Un nuovo fronte si apre sul tema delle plusvalenze nel calcio italiano. Il Codacons ha annunciato di aver presentato una segnalazione alla Procura della Repubblica di Milano e alla Procura Federale FIGC in merito al trasferimento di Nicola Zalewski, esterno polacco classe 2002, ritenendo che le cifre dell’operazione possano configurare una plusvalenza artificiosa.

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Dal prestito all’Inter alla cessione all’Atalanta

Secondo la ricostruzione, Zalewski è passato dalla Roma all’Inter lo scorso 1° febbraio 2025 in prestito, venendo poi riscattato dai nerazzurri il 23 giugno per 6 milioni di euro. Appena due mesi più tardi, il 17 agosto, il giocatore è stato ceduto all’Atalanta per 16 milioni, a ridosso dell’inizio della nuova stagione.
In mezzo, soltanto 553 minuti disputati con la maglia interista tra campionato, Coppa Italia e Mondiale per Club: troppo pochi, secondo l’associazione, per giustificare un incremento di valore così netto.

I calcoli del Codacons e i dubbi sollevati

Il divario di 10 milioni tra acquisto e cessione, rapportato al minutaggio, equivale a un incremento di circa 18 mila euro per ogni minuto giocato. Un dato che il Codacons definisce sproporzionato rispetto al reale impiego sportivo del calciatore.
Nella nota diffusa dall’associazione si legge che «l’operazione sembrerebbe aver determinato un effetto contabile immediato di plusvalenza nel bilancio dell’Inter, mentre il valore economico reale del giocatore, alla luce dell’utilizzo ridotto, risulterebbe incongruo».

La richiesta di un’indagine

L’organizzazione ha dunque chiesto l’apertura di un’inchiesta formale per verificare se ci sia stata una sovrastima fittizia del cartellino a fini di bilancio. «Lo scostamento significativo tra prezzo di acquisto e prezzo di cessione, in un intervallo temporale così breve, – prosegue la nota – potrebbe configurare una manipolazione contabile».

Una vicenda che riporta al centro della scena il tema delle plusvalenze, già al centro di scandali e inchieste negli ultimi anni. Ora il caso Zalewski rischia di diventare l’ennesimo banco di prova per la giustizia sportiva ed ordinaria.

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