San Siro, firmato il rogito. Marotta: “Lentezza burocratica, Inter bilancio in attivo”

Inter e Milan sono diventati proprietari di San Siro dopo la firma del rogito: Giuseppe Marotta, presidente nerazzurro, ha analizzato i diversi aspetti di questa operazione

4 min di lettura

Milano e il mondo del calcio italiano ricorderanno il 5 novembre come data in rosso sul calendario. Proprio lo scorso mercoledì, infatti, è stato firmato il rogito per il passaggio di proprietà di San Siro e delle aree limitrofe dal Comune nelle mani di Inter e Milan, dando così il via ad una vera e propria rivoluzione che porterà alla costruzione del nuovo stadio per opera di Lord Foster e Manica. Nel corso di Football Business Fortum, Giuseppe Marotta, presente alla Bocconi di Milano ha commentato questa operazione importantissima per le due società meneghine.

Pubblicità

“È stato siglato un accordo storico per Milano e per la nostra Italia Sportiva. La firma del rogito ha rappresentato l’acquisto di una struttura storica come San Siro, un contenitore di valori che va rispettato. Ma le esigenze del calcio richedevano che questa struttura fosse al passo con i tempi. La firma è il primo passo e perseveranza la parolta giusta. La dottoressa Ralph monitorava la situazione, come il presidente del Milan Scaroni. Speriamo di avere lo stadio nuovo entro cinque anni per arrivare agli Europei del 2032. Negli ultimi anni in Europa sono stati spesi 15 miliardi per gli stati , in Italia ne sono stati ammodernati solo tre. C’è lentezza burocratica, ha detto il presidente Beppe Marotta.

Poi prosegue:Oggi Inter e Milan sono di proprietà straniera e significa che il sistema Italia non è in grado di sostenere il posto elitario. Il nuovo stadio renderà più accogliente per i tifosi l’avvenimento sportivo. Quanto sta succedendo a Milano deve far riflettere sulla lentezza burocratica italiana”.

Inter, Marotta: “Bilancio in attivo, proprietà straniere necessarie”

Cambiando argomento Marotta si focalizza poi sul bilancio nerazzurro: “L’Inter ha chiuso per la prima volta nella sua storia il bilancio in attivo. Non è nato per caso, ma per lungimiranza della proprietà che da quando è arrivata non ha stravolto il managemen vincente. Abbiamo seguito delle linee guida, seguendo un percorso sportivo virtuoso e 2 finali di Champions League. Arrivare lì permette ricavi importanti. L’Inter ha partecipato a due competizioni rilevanti, la nuova Champions e il Mondiale per Club. Questo risultato straordinario nasce dal fatto che all’Inter ci sia competenza”.

E termina: “Il modello di riferimento è cambiato, si è passati dal mecenatismo alle proprietà straniere, ci sono stati cambiamenti enormi, ma il concetto di competenza deve essere sempre considerato. Prima i grandi club non erano costretti a vendere i calciatori, oggi il player trading è fondamentale per la sostenibilità. Oggi il nostro campionato è di transizione, i calciatori arrivano e poi sono attratti dalla Premier o dal mondo arabo. Modric, un campione, è arrivato qui a 40 anni e questo fotografa la situazione italiana. L’Inter è arrivata ad un bilancio in attivo grazie agli introiti provenienti dalle competizioni straniere”.

Condividi questo articolo
Nessun commento
- Pubblicità -