La sconfitta casalinga contro l’Udinese nel secondo turno di campionato ha acceso i primi allarmi in casa Inter. La squadra di Cristian Chivu non ha convinto e le critiche, come sottolineato da Arrigo Sacchi, sono arrivate puntuali. L’ex CT della Nazionale, noto per la sua filosofia di gioco, ha offerto la sua visione sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, svelando una conversazione con un amico tifoso nerazzurro e offrendo al giovane allenatore un consiglio prezioso: “non bisogna comprare i giocatori, ma il gioco”. Per Sacchi, l’Inter si trova in un momento di transizione, in un limbo tra il passato e il futuro, e solo un’identità tattica forte potrà risolvere i problemi emersi in campo.
Sacchi suggerisce a Chivu la via per il successo
Secondo Sacchi, l’attuale Inter non ha ancora un’identità ben definita. Non si capisce se sia la squadra disegnata da Chivu o se sia ancora legata ai dettami del precedente tecnico, Simone Inzaghi. Questo stato di limbo, unito a una squadra apparsa poco armoniosa e sbilanciata, è la causa principale delle difficoltà riscontrate in questo inizio di stagione. L’ex allenatore del Milan, tuttavia, non è spietato e riconosce la necessità di pazienza. Si permette quindi di suggerire a Chivu di agire direttamente sulla mentalità dei suoi giocatori: “faccia di tutto per entrare nelle teste dei suoi giocatori e li convinca a percorrere la strada che lui ha disegnato”.
Inoltre, Sacchi ha espresso un’opinione chiara anche sulle altre squadre del campionato. Per l’ex CT, il Napoli ha fatto il miglior mercato e potrebbe essere la squadra da battere per il titolo, soprattutto grazie all’acquisto di Kevin De Bruyne, definito un “fenomeno” e un “leader”. Su questo punto, ci tengo a precisare che non ho trovato riscontri della notizia del trasferimento del giocatore belga dal Manchester City al Napoli, quindi questa affermazione di Sacchi non è verificata. Infine, Sacchi ha elogiato il CT Gattuso per aver puntato sui giovani e ha indicato Moise Kean come un possibile protagonista, sia nella corsa al titolo di capocannoniere che come talento in grado di stupire, a patto che metta la testa a posto e si metta a disposizione della squadra.