Alla vigilia del derby d’Italia, il dibattito è acceso. In molti liquidano Juventus-Inter come un semplice big match di inizio stagione, una sfida di prestigio ma non ancora determinante per le sorti del campionato. Una lettura riduttiva, secondo l’editorialista Christian Recalcati, che sulle colonne del suo editoriale ha ribaltato la prospettiva: “Non è assolutamente così. Vogliamo farla passare come un incontro di cartello della terza giornata, ma almeno per l’Inter il risultato finale conta eccome”.
Pressioni e scenari
Recalcati sottolinea come un pareggio rappresenterebbe l’esito meno polemico, anche se per i nerazzurri quattro punti in tre giornate sarebbero un bottino amaro. Una sconfitta, invece, aprirebbe scenari pesanti: “Si parlerebbe di crisi, di allenatore in discussione, di mercato fallimentare, di possibili cessioni e persino di acquirenti stranieri pronti a rilevare la società. Sarebbero ore devastanti, massacranti, in cui ogni voce troverebbe spazio”.
E non solo per l’Inter. Anche la Juventus, in caso di risultato negativo, si ritroverebbe a dover fronteggiare giudizi severi: “Al primo scontro diretto perso contro una grande, tornerebbe il refrain della Juve incapace di imporsi negli appuntamenti cruciali”.
Una sfida che scrive il futuro
Non sarà una partita in grado di decidere lo Scudetto, ammette Recalcati, ma “sarà una gara che scrive il futuro immediato delle due squadre. Una sconfitta farebbe passare giorni, ore, minuti e secondi infernali. Solo una vittoria nella partita successiva potrebbe ribaltare la narrazione, trasformando la ‘squadraccia’ in una formazione in grado di rialzarsi e tornare in corsa”. Il derby d’Italia, dunque, non è solo rivalità o spettacolo: è soprattutto la cartina di tornasole del momento di Juventus e Inter.