Napoli-Inter, Berti: “La rosa si è allargata, mai avuti dubbi su Chivu”

Nicola Berti ha parlato del match tra Napoli e Inter e del momento dei nerazzurri

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L’Inter si prepara ad una trasferta insidiosa contro il Napoli a partire dalle ore 18:00 del 25 ottobre. La sfida, valida per l’ottava giornata di campionato di Serie A, oltre a valere tre punti in classifica, porta con sé anche la vetta e il primo posto dopo lo stop del Milan contro il Pisa.

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A parlare della partita ci ha pensato Nicola Berti, ex colonna dell’Inter: “L’adrenalina sarà a livelli incalcolabili. Guarderò la partita in un Inter Club di Cuneo, ma vorrei essere lì con Lautaro e gli altri anche solo per vivere l’attesa: questi sono momenti unici che mi mancano ancora adesso. Questa sfida sarà speciale perché l’ultimo scudetto lo abbiamo buttato via noi, perché l’Inter sta benissimo, e bisogna approfittare del Napoli che soffre il doppio impegno con la Champions. Conte ha le sue grane e non è facile perché devi vincere sempre giocando ogni tre giorni”.

Poi prosegue: “Ero sicurissimo che la squadra sarebbe decollata, anche dopo le sconfitte con Udinese e Juventus. Ora siamo dove dobbiamo stare, l’Inter per me è la più forte. La nostra rosa ora si è allargata. Avete visto come giocano quelli che entrano dalla panchina? Il centrocampo era già tra i più forti d’Europa e ora abbiamo anche Sucic: eleganza pazzesca. Zielinski sta tornando quello di Napoli”.

Inter, Berti: “Mai avuto dubbi su Chivu”

E ancora: Barella resta il più bertiano, per carattere, tecnica e tempi di inserimento. Io magari segnavo qualche gol in più”. E ancora: “Quando ci sono talento e coraggio non serve tempo, glielo dice uno che ha debuttato con la maglia dell’Inter a 21 anni. Pio è un bom ber e Bonny sta facendo grandi cose. Hanno ribaltato le prospettive: Taremi, Arnautovic e Correa li potevi mettere in campo insieme ed eri sicuro che non sarebbe successo nulla”.

Berti ha poi proseguito parlando di Chivu: “Su di lui non ho mai avuto dubbi. Lo conosco bene, agli eventi organizzati dall’Inter ci ritrovavamo fuori più o meno ogni mezz’ora. Si parlava di calcio e ho capito che sarebbe stato l’uomo giusto: è un allenatore preparatissimo che respira interismo”.

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