Juventus-Inter, il derby d’Italia tra storia, veleni e partite indimenticabili

Gianni Brera coniò l’espressione, ma a renderla eterna sono stati gli episodi. Dal 9-1 del 1961 fino alle scintille Allegri-Marotta, passando per Ceccarini, Orsato e Conte-Agnelli.

3 min di lettura

Non è una partita come le altre. Juventus-Inter, il derby d’Italia, è la sfida che più di ogni altra incarna rivalità, passione e polemiche del calcio italiano. Gianni Brera gli diede un nome che è diventato storia, ma a scolpirne il mito sono state le infinite pagine scritte sul campo e fuori. È la gara più giocata nella storia del professionismo italiano, quella che più di tutte porta con sé ricordi e ferite.

Pubblicità

Dall’esordio del 1961 ai veleni di Calciopoli

La miccia si accese il 10 giugno 1961, quando l’Inter decise di schierare la Primavera nel replay di una gara contestatissima: al Cibali, intanto, i nerazzurri avevano già perso lo scudetto e in polemica con la FIGC finirono travolti 9-1. Quel giorno Sandro Mazzola segnò il suo primo gol in nerazzurro.

Di scandali e polemiche ce ne furono anche negli anni ’80. Celebre lo 0-2 a tavolino del 1983, con la sassaiola che colpì il pullman dell’Inter e costò cara alla Juve. E poi ancora il 1997, con Collina che annullò un gol a Ganz dopo averlo inizialmente convalidato, scatenando l’ira di Massimo Moratti.

Ronaldo-Iuliano, Orsato e i giorni nostri

L’episodio simbolo resta però quello del 26 aprile 1998: il contatto in area tra Ronaldo e Iuliano che Ceccarini non giudicò fallo. Un fischio mancato che, per i tifosi interisti, resta la madre di tutte le ingiustizie.

Il derby d’Italia ha continuato a scrivere pagine polemiche: dal pugno di Montero a Di Biagio nel 2000 al 3-1 nerazzurro del 2012 che interruppe l’imbattibilità juventina allo Stadium, fino al 2018, quando Orsato decise di non ammonire Pjanic per un intervento su Rafinha, episodio che cambiò la corsa scudetto con il Napoli.

Più vicino a noi, restano negli occhi i litigi del 2021 in Coppa Italia, con Conte e Agnelli protagonisti di un duello verbale senza precedenti, e le tensioni del 2023, quando Allegri, furioso per la semifinale persa, lanciò frecciate a Marotta e ai dirigenti nerazzurri negli spogliatoi.

Condividi questo articolo
Nessun commento
- Pubblicità -