Le lancette dell’orologio scorrono veloci e per l’Inter è tempo di tornare in campo. Nella giornata di domani 25 agosto, infatti, i nerazzurri daranno il via alla loro stagione, più nello specifico alle ore 20:45 allo stadio Giuseppe Meazza contro il Torino. Una gara estremamente delicata, contro un cliente ostico e forte del passaggio del turno in Coppa Italia. Cristian Chivu spera di cominciare nel migliore dei modi davanti al suo pubblico, dando continuità all’ottima vittoria per 2-0 in amichevole con l’Olympiacos. Seguite insieme a ForzaInter.eu la conferenza stampa del coach rumeno.
- Oriali ha detto che l’Inter è la favorita, la vede come pressione?
- Che valutazione è stata fatta su Diouf?
- Quanto è soddisfatto del precampionato e che Inter si aspetta?
- In base a quali considerazioni è cambiata la strategia di mercato?
- Secondo lei può incidere la protesta della Curva Nord?
- Ti senti un allenatore di scuola italiana?
- Che Torino si aspetta?
- Ti aspetti che arrivi qualcuno dal mercato?
- Cosa prova di fronte a questo esordio da allenatore dell’Inter?
- Qual è l’aspetto che temi di più di questo inizio stagione?
- Cosa pensa di giocare con mercato ancora aperto?
- Alle 14 inizia la conferenza
Oriali ha detto che l’Inter è la favorita, la vede come pressione?
Son d’accordo con Allegri, chi vince lo Scudetto parte sempre favorito. Il Napoli ha investito tanto ed ha lo Scudetto sul petto, poi Lele è un grande amico.
Che valutazione è stata fatta su Diouf?
Il mercato è sempre stato portato avanti in maniera mirata. Alcune società hanno dichiarato i loro giocatori incedibili, è successo anche a noi. Siamo stati coerenti, abbiamo tenuto in considerazione la linea della dirigenza di puntare su giovani ma già pronti.
Quanto è soddisfatto del precampionato e che Inter si aspetta?
Abbiamo lavorato bene, la preparazione è stata breve, non abbiamo avuto tante difficoltà e ci siamo preparati al meglio. Siamo ancora un cantiere aperto, vogliamo migliorare in tante cose, siamo pronti per iniziare.
In base a quali considerazioni è cambiata la strategia di mercato?
Ho detto che volevo quantità, non qualità. Non siamo riusciti a portare alcuni calciatori, ma ne abbiamo presi altri che alzano il livello.
Secondo lei può incidere la protesta della Curva Nord?
Spero che ai miei calciatori non pesi ciò che può accadere domani nello stadio. Spero che la situazione si risolva, la squadra ha bisogno del sostegno del pubblico. Il tifo e la passione in uno stadio sono importanti.
Ti senti un allenatore di scuola italiana?
Sono arrivato in Italia nel 2003, tutto il percorso di maturazione è stato fatto qui. Non voglio denigrare nessun tipo di scuola. Bisogna accettare il fatto che non esiste nessun tipo di scuola ma tanti concetti, tanti modi di vedere il calcio. Questo mestiere è un arte, ci vogliono tante cose per farlo. Vedo il calcio in maniera diversa grazie a ciò che ho assorbito in questo Paese. Non esistono regole ma il tempo, fondamentale per calciatori, allenatori e dirigenti. Qui all’Inter però il tempo non esiste, perché bisogna subito partire forte.
Che Torino si aspetta?
Hanno investito bene, hanno una struttura simile allo scorso anno. L’incognita è il nuovo allenatore, che gode però della mia stima per ciò che ha fatto negli anni passati. Mi aspetto un Torino che si giocherà le sue carte, non hanno nulla da perdere, sono una squadra ostica.
Ti aspetti che arrivi qualcuno dal mercato?
Con la società abbiamo deciso di investire anche su ragazzi giovani, siamo consapevoli che con loro bisogna avere più pazienza. Farli venire in questo contesto fa diventare più facile l’inserimento. Credo che ci sia il mix perfetto.
Cosa prova di fronte a questo esordio da allenatore dell’Inter?
Io sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Inter, sono consapevole della responsabilità che ho ma sono sereno. Quando dai il massimo, quando metti tutto te stesso le cose sono semplici. Poi non sai se riesci nell’intento, non vedevo l’ora dell’inizio di questo campionato.
Qual è l’aspetto che temi di più di questo inizio stagione?
Non temo niente e noi non teniamo niente, abbiamo lavorato tanto. Non possiamo controllare le cose che succedono durante le partite, ma abbiamo lavorato tanto. Si fa sempre del proprio meglio per raggiungere l’obiettivo. La prima gara è sempre quella più importante.
Cosa pensa di giocare con mercato ancora aperto?
Quello che pensiamo noi allenatori conta poco, noi non c’entriamo niente. Vorremmo tutti essere sereni, dobbiamo saper gestire determinati momenti e giocatori. Un tecnico mi diceva che la cosa più semplice è la partita, il campo. Fa parte del gioco non saper chi potrebbe partire, bisogna saper prevenire tutte queste incognite.
Alle 14 inizia la conferenza
La conferenza stampa di Cristian Chivu comincerà alle ore 14:00.