L’Inter apre la nuova stagione con una rosa più sostenibile dal punto di vista economico. L’analisi dei dati di bilancio, dopo la chiusura del mercato estivo, evidenzia infatti un calo dei costi complessivi pari a circa 5 milioni di euro rispetto alla stagione precedente, una riduzione del 2,5%. Il valore totale dei calciatori tesserati passa così da 199,7 milioni a 194,7 milioni di euro, frutto soprattutto di uscite mirate che hanno alleggerito il monte ingaggi.
Le uscite pesanti e i risparmi in bilancio
A incidere in maniera significativa sono state le partenze di Joaquin Correa, Marko Arnautovic e Mehdi Taremi, tre giocatori che insieme pesavano per circa 30 milioni di euro lordi. Al loro posto sono arrivati profili giovani e meno onerosi come Yoan Bonny e Pio Esposito, che incidono complessivamente per soli 10 milioni. Un cambio di passo evidente, che ha consentito al club di liberare risorse senza impoverire la rosa.
I nuovi acquisti e la linea sostenibile
Sul fronte degli arrivi, i nerazzurri hanno puntato su un mix di prospetti e rinforzi mirati. Sono arrivati a titolo definitivo Luis Henrique, Andy Diouf, Petar Sucic e lo stesso Bonny, mentre in difesa è stato chiuso il prestito di Manuel Akanji dal Manchester City: un innesto di qualità, ma con impatto contenuto a livello economico. Nonostante il ridimensionamento dei costi, l’Inter resta altamente competitiva. Lautaro Martinez, con i suoi 9 milioni di euro di ingaggio, continua a essere il giocatore più pagato e il simbolo del progetto tecnico guidato oggi da Cristian Chivu.
La riduzione del 3% circa dei costi rispetto all’era Inzaghi riflette la volontà del club di mantenere l’ambizione sportiva rispettando allo stesso tempo i vincoli finanziari. Una politica di gestione oculata, che mira a garantire sostenibilità senza rinunciare alla qualità di una rosa che resta tra le più attrezzate della Serie A.