Nonostante il costante e crescente ottimismo, la telenovela Lookman-Inter-Atalanta sembra ancora non essere giunta al termine. L’ultima proposta presentata nella serata di ieri 29 luglio di 42 milioni di euro + 3 di bonus non è bastata a convincere la Dea per cedere il calciatore che, ormai da diverso tempo, sembra essersi promesso sposo al club meneghino. Il divorzio tra la società di appartenenza e il nigeriano avrebbe un costo di circa 50 milioni di euro e difficilmente scenderà.
Il tempo però stringe e l’Inter sarebbe intenzionata a chiudere il colpo per permettere a Cristian Chivu di avere a propria disposizione il calciatore il prima possibile; tuttavia, Oaktree non sembrerebbe così propenso ad aumentare l’offerta di molto per via della scarsa rivendibilità del cartellino di Lookman, anagraficamente ventottenne. I nerazzurri e l’Atalanta però potrebbero ritrovarsi ancora una volta per cercare l’intesa e soddisfare entrambe le parti.
Inter, Percassi su Lookman: “L’Atalanta decide tempi e valore”
Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, ha commentato lo stato della trattativa ai margini dell’evento di presentazione di Honest Ahanor. Di seguito quanto raccolto da bergamonews.it: “Ademola è da qualche tempo che manifesta il desiderio di poter andare via, non è un segreto questo. In tutti i nostri ragionamenti, era un giocatore che quest’anno sarebbe dovuto partire, seguendo la filosofia di una cessione all’anno. Il mercato però porta sempre cose inaspettate, e sapete bene quello che è successo con Retegui”.
Poi continua: “Per Ademola, nonostante i tanti interessamenti, non c’era mai stato nulla di concreto, se non fino alla giornata di ieri in cui è arrivata la prima proposta ufficiale. L’Inter è una società molto amica e ieri ho visto Marotta in Lega con cui abbiamo un grande rapporto di amicizia. In questi giorni valuteremo con serenità l’offerta che abbiamo ricevuto per poi dare una risposta. Posso dire che leggo e scrivo tante cose, i tempi e i valori di uscita dei giocatori dell’Atalanta li decide soltanto la società e Retegui non era un’uscita nei nostri piani”.
