Il mercato dell’Inter continua a dividere. Tra affari chiusi, trattative arenate e operazioni lampo, l’analisi più discussa porta la firma di Sandro Sabatini, che su Calciomercato.com ha dedicato un editoriale dal titolo emblematico: “Un mercato surreale. Promosso o bocciato? Dipende…”.
Riprendendo le parole del giornalista, la sensazione è che il giudizio finale arrivi soltanto a fine stagione. «Dipende. Da che dipende? Da che punto guardi il mondo tutto dipende…», scrive Sabatini, citando ironicamente gli Jarabe de Palo. Il riferimento è alle trattative per Ademola Lookman e Kone, due affari al centro delle cronache per settimane ma finiti nel nulla. «Sembrava una serie tv», ricorda Sabatini, con l’Inter pronta a strappare l’attaccante all’Atalanta salvo poi ritrovarsi con un pugno di mosche.
Tra giovani, addii e nuovi innesti
Il mercato nerazzurro non è stato però solo Lookman o Kone. Sabatini invita a guardare anche al resto: l’arrivo di Pio Esposito, considerato un talento che in futuro potrebbe diventare persino il centravanti della Nazionale, e quello di Ange-Yoan Bonny, costato 25 milioni al Parma ma già giudicato un investimento di prospettiva. Senza dimenticare Sucic, elogiato per qualità e visione di gioco.
In difesa, l’editorialista sottolinea il passaggio da Benjamin Pavard a Manuel Akanji: «Meglio chiarire subito: Akanji è meglio di Pavard», scrive, evidenziando come il francese fosse ormai ai margini mentre lo svizzero porta solidità ed esperienza internazionale.
Il bilancio: ringiovanimento sì, ma rinforzo?
Il verdetto complessivo resta sospeso. L’Inter, osserva Sabatini, si è «ringiovanita», ma ciò non significa necessariamente rinforzata. L’eredità lasciata da Simone Inzaghi a Cristian Chivu è più pesante del previsto e la sensazione è che la squadra sia ancora un cantiere aperto.
Promosso o bocciato, dunque? Dipende. «Pensando a chi non è arrivato, è giusto che i tifosi siano sconcertati. Ma è ancor più giusto basare la critica su quel che è stato fatto: molto bene». Una conclusione che fotografa l’estate nerazzurra: tra sogni svaniti e nuovi acquisti, il giudizio resta rimandato al campo.