Inter, Marotta: “Il nuovo stadio sarà moderno ed ecosostenibile, la Serie A non è più l’Eldorado”

Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, ha commentato il momento della Serie A, toccando diversi argomenti, dalla costruzione del nuovo stadio fino ad arrivare ai diritti televisivi e agli algoritmi

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La Serie A si trova palesemente in un periodo di transizione e agli occhi degli altri campionati risulta di una categoria inferiore. Le big italiane, però, stanno cercando di implementare alcuni aspetti per rimettersi al passo con LaLiga e la Premier League prime tra tutte. Inter e Milan, ad esempio, sono ad un passo della costruzione del nuovo stadio che sarà moderno e ispirato sicuramente alle più grandi strutture mondiali, data la progettazione affidata a Foster e Manica, personalità alla base del nuovo Wembley.

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Giuseppe Marotta, numero uno dell’Inter, ha toccato tutti questi argomenti ai margini della presentazione del libro “Il calcio del futuro” di Boldrini: “Costruiremo un impianto nuovo: questo dovrà rispondere a delle esigenze di modernità e senso civico, etico e di una sostenibilità ambientale. Siamo ancora in una fase burocratica interlocutoria, ora dovremo procedere all’acquisizione del Vecchio San Siro e delle aree limitrofe, poi a novembre faremo il rogito e infine avremo modo di passare a tutta la fase progettuale”.

Inter, Marotta: “La Serie A campionato di transizione”

E ancora: “Non credo sia preoccupante che un 40enne giochi a questi livelli da noi, io in Modric ci vedo uno spot per il calcio italiano; i nostri figli si innamorano di un giocatore del genere. La china del nostro calcio è in discesa, oggi il nostro è un campionato di transizione e non è più l’Eldorado degli anni 2000. Oggi i giocatori arrivano da noi nella fase calante. Tutte le big italiane spendono al massimo 30-35 milioni per un 2004, un 2005, un 2006. Il Real ne ha spesi 70 per Mastantuono. I grandi club della Serie A devono ricorrere alle plusvalenze per fare mercato. Oggi è uno strumento indispensabile per il bilancio e senza queste Milan, Juve e Inter non riuscirebbero a presentare un bilancio adeguato“.

Marotta poi continua il suo intervento toccando anche il tema dei diritti televisivi e degli algoritmi: “Questa è la differenza tra Italia e Inghilterra. I diritti tv inglesi valgono quattro volte i nostri e vengono venduti per 3 miliardi. Noi al massimo arriviamo a 200 milioni. L’aspetto economico non ci dà un potere competitivo”. Poi conclude: “Alla Juve ho avuto la fortuna di avere Cristiano Ronaldo. Era diverso dagli altri analizzava tutto, anche le bottigliette d’acqua. Se oggi è ancora un campione lo è anche per cose come questa. L’algoritmo comunque ti aiuta molto, ma non è determinante nella scelta del giocatore”.

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