Inter, Lautaro: “Nella finale non ero al 100%, malinteso sullo sfogo dopo il Fluminense”

Lautaro Martinez, nella sua intervista a France Football, ha toccato diversi temi: il capitano dell'Inter ha variato dalla finale di Champions League al sogno di vincere il Pallone d'Oro

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La finale di Champions League persa contro il PSG è ancora un dolore difficile da digerire per l’Inter, ma una nuova stagione è appena cominciata e il capitano Lautaro Martinez, bomber sia in nerazzurro che con la Nazionale argentina, ha rilasciato una lunga intervista a France Football, per analizzare cosa è successo dal terribile tonfo nello scorso finale di stagione.

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Lautaro ha parlato dapprima dell’umore post finale: “Abbiamo giocato e perso due finali di Champions in tre anni, ogni volta abbiamo fatto un ottimo percorso ma ci è sempre mancato qualcosa nell’ultima partita. È molto doloroso. Il 5-0 contro il PSG ho fatto fatica ad accettarlo perché eravamo fiduciosi e preparati, ma non siamo riusciti a mettere ciò che sapevamo sul campo. Niente è andato come sperato, resta solo una cicatrice da guarire con il tempo. Per una settimana il dolore è stato fortissimo, ma bisogna voltare pagina, è il dolore più forte che io abbia mai provato”.

E continua: “Sapevamo che sarebbe stato difficile perché il PSG è molto forte, ma in quella partita non siamo stati bravi. Hanno meritato loro perché hanno fatto un’ottima prestazione. Quel giorno ero un po’ infortunato, mi ero stirato contro il Barcellona. Per sei giorni prima del ritorno, ho fatto due sedute di fisioterapia al giorno, lavorando in palestra. Il giorno prima, ho messo una fasciatura e sono andato. Ho parlato con i medici per prepararmi al meglio per la finale. Ho lavorato duro, ma il muscolo non riusciva a recuperare completamente. Ero guarito e mi sentivo pronto a giocare, ma in realtà mi sentivo diverso e non al 100%”.

Inter, Lautaro: “Sapevamo dell’addio di Inzaghi, malinteso dopo il Fluminense”

Lautaro poi prosegue parlando di Simone Inzaghi e del suo addio: “Il suo futuro non ha influito sul finale di stagione negativo, ognuno può fare le scelte che preferisce. Il mister ci ha comunicato di aver ricevuto un’offerta e che se ne sarebbe andato, ma eravamo concentrati sui nostri obiettivi. È sempre stato professionale ed era la nostra testa pensante”. E ancora sullo sfogo post Fluminense: “Avevo visto delle cose che non mi erano piaciute, ma le mie affermazioni non erano rivolte in specifico ad Hakan. Ne abbiamo poi discusso con la squadra, allenatore e con la dirigenza. È stato un malinteso che poi si è chiarito. Ora c’è l’inizio di un nuovo ciclo, ci farà bene ripartire con nuovi obiettivi”.

Tra gli obiettivi di Lautaro c’è anche il Pallone d’Oro, dopo la delusione di essere arrivato settimo in classifica la scorsa stagione “Mi aspettavo di finire più alto in classifica dopo la stagione tra Serie A e Coppa America, ma rispetto i giudici. Non so se Messi aveva ragione a dire che me lo sarei meritato più di Rodri, ma per me i premi individuali sono importanti: se arrivano vuol dire che si è fatto bene con il collettivo che viene prima del singolo. Essere tra i 30 candidati è già una ricompensa, ma sogno di vincerlo. A volte penso di essere sottovalutato, ma a 28 anni sono contento della carriera che sto avendo. Aspiro ad essere più riconosciuto, sicuramente tra i primi cinque attaccanti più forti del mondo per quello che ho fatto negli ultimi anni. Sarà comunque difficile fare meglio del settimo posto”.

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