Dopo aver conquistato tre punti nella partita contro l’Hellas Verona, l’Inter si prepara al prossimo impegno di Champions League. Alle ore 21:00 del 5 novembre, i nerazzurri affronteranno il Kairat Almaty con l’obiettivo di portarsi a casa un’altra vittoria per arrivare a punteggio pieno alla fase più pericolosa della competizione. Cristian Chivu, nel primo pomeriggio, è intervenuto in conferenza stampa per analizzare l’importanza della sfida: “Ci aspetta una gara non semplice e non ascolto gli altri. Non è mai facile vincere in queste competizioni. Bisogna accettare il fatto che affrontiamo una squadra che ha affrontato quattro turni preliminari. Gli avversari non sono semplici e noi non manchiamo di rispetto a nessuno”.
E continua: “Stiamo lavorando per migliorare sempre e avere più continuità. Sì cade e ci si rialza, arriveranno momenti in cui ci sarà la tempesta ma il calcio e la vita sono così. I ragazzi sono bravi e maturi, mi è piaciuto anche come ha risposto Carlos Augusto, visto che avete provato a metterlo in difficoltà. Lui è maturo come tutto il gruppo e bisogna stare sempre in piedi a testa alta quando arriva la tempesta”.
Chivu poi si focalizza sulla scelta degli attaccanti di domani: “Domani tutti e quattro gli attaccanti sono disponibili. Non penso mai alla partita successiva ma a quella che si deve giocare nell’immediato, Chi subentra cambia l’inerzia della partita come successo a Verona e questo non significa che chi è uscito ha fatto male. Lautaro non è un caso, mi basta vedere come lavora. Se non segna un attaccante, segna un difensore o un centrocampista. Io a volte penso anche a vincere 4-3 e non solo 1-0”.
Inter-Kairat Almaty, Chivu: “Importante integrare Martinez, Lautaro è un leader”
Chivu poi prosegue con il suo intervento: “Come stanno Acerbi e de Vrij? Tutti i difensori sono bravi, se li cambio da terzo a centrale non cambia niente. Sono tutti grandi palleggiatori e sanno colpire di testa. A volte qualcuno di loro ha più velocità e questo influisce sulle scelte che faccio. Sono tutte fatte per il bene della squadra”.
Prosegue: “Io mi prendo la responsabilità di tutto, adesso si cerca la polemica ma io faccio scelte pensando a diverse cose: meritocrazia, avversario, ma tutti hanno sempre dato il massimo. Magari qualcuno si è incazzato, ma le mie scelte sono ragionate anche in base al minuto, cercando di accontentare tutti e non creare squilibri”. Poi parlando di Josep Martinez afferma: “Per noi è importante stargli vicino e integrarlo nel gruppo. Quello che è successo è molto più delicato di quanto si possa pensare. rispetto anche le indagini e le tempistiche ma a quanto pare non ha colpe. Ricordiamoci però che una persona non c’è più. Bisogna superare determinati momenti, ma non è semplice”.
E termina: “Sorriso, felicità e passione. A volte Lautaro pensa tutto come una responsabilità e questo gli annebbia i pensieri. È un leader, io gli ho detto di imparare a sorridere un po’ di più dicendogli: “Sai chi sei, e sai quanto lavori e quello che rappresenti per noi è quanto ti ammiriamo”.
