Inter, il déjà vu che fa male: dopo il crollo con la Juve, la dirigenza blinda Chivu e richiama i giocatori

Dopo il 4-3 di Torino, che ricorda il 4-4 di ottobre a San Siro, la società interviene ad Appiano: responsabilità sui giocatori, non sull’allenatore.

2 min di lettura

La sconfitta per 4-3 contro la Juventus ha lasciato in casa Inter la stessa sensazione di déjà vu che aveva accompagnato il pirotecnico 4-4 di ottobre a San Siro. Una partita folle, nuovamente sfuggita di mano proprio quando sembrava indirizzata. Stavolta, però, il finale è stato ancora più amaro: nessun punto e un’altra ferita difficile da rimarginare.

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Dirigenza ad Appiano: gesto simbolico e messaggio chiaro

Il club non ha voluto trasformare Chivu nel capro espiatorio. Al contrario, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il blitz ad Appiano Gentile di Giuseppe Marotta, Piero Ausilio e Dario Baccin ha avuto un obiettivo preciso: ribadire la fiducia all’allenatore e spostare le responsabilità direttamente sui giocatori. Una scelta simbolicamente potente, che ha rafforzato la posizione del tecnico e messo la squadra di fronte alle proprie mancanze.

I difetti che tornano a galla

Lo stesso Cristian Chivu ha riconosciuto, senza giri di parole, che serve un cambio di mentalità. «Bisogna cancellare qualcosa del passato», ha detto il tecnico, puntualizzando però che la finale di Champions non c’entra. Il riferimento è piuttosto a quei piccoli difetti ricorrenti, come l’incapacità di gestire i momenti cruciali delle partite, difetto che si è ripresentato puntualmente nel derby d’Italia.

Il messaggio della società è chiaro: l’allenatore non è in discussione, ma i giocatori devono assumersi le proprie responsabilità. E mercoledì, ad Amsterdam contro l’Ajax in Champions League, servirà una risposta immediata. Perché le sliding doors di stagione passano anche da queste serate, e l’Inter non può più permettersi di sprecare occasioni già viste.

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