Una nuova settimana sta per cominciare ed in casa Inter il morale è alle stelle. I nerazzurri sono infatti reduci dalla fondamentale vittoria per 1-0 con la Roma, grazie alla rete di Ange-Yoan Bonny. Una prestazione a due facce, tra tecnica nel primo tempo e tenacia nella ripresa. L’obiettivo è quello di rimanere sulla retta via come dimostrato nelle ultime settimane, in cui la squadra ha dimostrato di avere spessore mentale. La Beneamata deve ora preparare la gara con l’Union Saint-Gilloise, in programma martedì 21 ottobre alle ore 21:00 al Lotto Park per il terzo turno del girone unico di Champions League. Una partita estremamente delicata, per rimanere a punteggio pieno anche in Coppa Campioni.
Cristian Chivu vuole fare affidamento sui punti fermi del suo scacchiere, con il focus che si sposta in mediana. Contro i giallorossi, infatti, si è messo in mostra un calciatore che sembrava essere arrivato a fine corsa ad inizio annata. Stiamo parlando di Henrikh Mkhitaryan, che ha vinto il ballottaggio con Petar Sucic per affiancare Hakan Calhanoglu e Nicolò Barella. L’armeno ha risposto con una prestazione di alto spessore, agendo da collante fra i reparti ed aiutando la squadra con i consueti strappi palla al piede. L’ex di turno ha dimostrato di essere il motore dell’Inter, nonostante i 36 anni.
Inter, la seconda giovinezza di Mkhitaryan
Uno dei grandi meriti di Cristian Chivu, fino a questo momento, è stato senza dubbio il lavoro svolto sulla testa di ogni singolo elemento. Tra questi c’è senza dubbio Mkhitaryan, che aveva iniziato la stagione con la nomea di un semplice ricambio. Il classe 1989, invece, sta continuando a stupire come mezzala sinistra, grazie al suo senso della posizione ed il lavoro sporco che svolge senza palla. Il coach rumeno non può fare a meno del suo collante, fondamentale per il gioco ed il ritmo dell’Inter.
Inter, Sucic dietro nelle gerarchie
La seconda giovinezza di Mkhitaryan porta però ad una semplice conclusione: Petar Sucic non sta riuscendo ad ottenere tanto minutaggio. Il croato è entrato nella ripresa nella trasferta con la Roma ma è visto come il sostituto naturale del numero 22. L’Inter spera di lavorare di fino sull’ex Dinamo Zagabria, per farlo diventare un punto fermo del futuro.