Il calciomercato prosegue senza alcun tipo di sosta ma, al tempo stesso, per l’Inter è tempo di dare il via alla nuova stagione. Dopo aver perso la finale di Champions League, i nerazzurri hanno deciso di chiudere il ciclo Simone Inzaghi, che ha salutato dopo aver vinto 6 trofei in 4 anni. Al posto del coach piacentino ci sarà Cristian Chivu, scelto come volto della nuova era dopo l’ottimo lavoro svolto al Parma. Nella giornata di oggi 28 luglio, il tecnico rumeno presenterà la nuova annata insieme al presidente Giuseppe Marotta. ForzaInter.eu vi fornirà la cronaca testuale della conferenza stampa.
Si è consapevoli che il nuovo va pesato con test e difficoltà?
Siamo una società che ha avuto ed ha tutt’ora coraggio, se si sbaglia si sbaglia ma bisogna avere la consapevolezza. Siamo sicuri che come proprietà accompagneremo la squadra durante i momenti più difficili. Abbiamo competenze forti, ringraziamo tutti i nostri dipendenti. Abbiamo un allenatore dai valori importanti, primo il senso di appartenenza che è molto forte. Ha cultura del lavoro, non si può che trarre benefici da queste qualità.
Leoni può arrivare o va aspettata la cessione di qualcuno?
Leoni è un giocatore del Parma, con cui non abbiamo avviato alcuna trattativa. Farebbe comodo a tante società, ma dopodiché non si può dire di più. Pio Esposito invece arriva dal settore giovanile dell’Inter e verrà confermato. Un Leoni speriamo di trovarlo nella nostra dirigenza. Con questo non dico che non sia un buon giocatore, il Parma ha avuto una vera e propria intuizione lo scorso anno avendolo preso a pochi milioni di euro.
Lookman è un’eccezione in base alle idee della società sui giovani?
Accanto ai giovani ci vuole l’esperienza, il carattere forte. Lookman non è un giocatore rivendibile causa età, ma ci può dare qualità ma soprattutto può trasmettere valori agli elementi più giovani.
Questa è la settimana chiave per Lookman?
Certamente, con il tecnico cerchiamo calciatori duttili ed adattabili a tanti schemi. Lookman è uno di questi. Non nascondo che in giro di due/tre giorni arriveremo al finale delle conversazioni con l’Atalanta.
Su Lookman ed il mercato
Il fatto che una squadra riesca a confermare i suoi giocatori delle stagioni passate significa mettere un importante tassello. Il mercato è importante ed interessante, però se siamo arrivati dove siamo arrivati abbiamo già valori di rilievo, determinanti. L’Inter oggi annovera campioni, giovani interessanti che recitano un ruolo importante. Con la nuova proprietà abbiamo deciso di sviluppare un nuovo modello, abbassando l’età media e comprando giocatori dal florido futuro. Avevamo perso negli ultimi anni l’aspetto patrimoniale, che stiamo recuperando con investimenti mirati.
Lookman è un giocatore che non scopriamo noi, è sul taccuino di tutti i direttori sportivi ma oggi gioca all’Atalanta. Abbiamo un ottimo rapporto con i Percassi, con Luca qualche parola l’ho scambiata. Cosa succederà è prematuro dirlo ma lo stiamo seguendo.
Torna a parlare Marotta
Finisce l’intervento di Chivu, parla Marotta.
Partire da non favoriti potrebbe essere un vantaggio?
Non parlo di favoriti o non favoriti, parlo però di lavoro e di cultura di esso. Raccogli quello che semini, non penso sia giusto parlare di chi è davanti nelle gerarchie. Per arrivare al dunque, bisogna pedalare.
Ha ricevuto qualche augurio da qualche ex compagno?
Ne ho ricevuti, mi ha fatto piacere. I miei ex compagni mi sono vicini e sono contenti per me, come io per loro e per la loro vita. Ci sosteniamo a vicenda, in America ho visto Maicon, Zanetti, Materazzi, persone che conoscono questo posto.
Lei in che modo può fare la differenza? Come può incidere?
Spero di incidere con buon senso, con sorriso ma anche con rabbia, con preparazione per trasmettere i pericoli dell’avversario ai miei ragazzi. Cercherò di capirli, di parlarci, spesso pretendiamo cose e dimentichiamo che sono uomini con problemi, sempre con qualcosa nella testa. Credo molto nella comunicazione, mi piace molto questo modo di fare. Non a caso, ho fatto 6 anni di settore giovanile per lavorare su questo aspetto, per capire cosa vuol dire la parola empatia. Ho avuto modo di lavorare con ragazzi maturi a Parma, così come adesso. Mi fa piacere essere in prima squadra ed aver trovato grandi campioni.
Pensa che in questa rosa i centrocampisti possano reggere l’idea di giocare a tre davanti?
Nel calcio di oggi l’occupazione del campo va in base a ciò che ti dà l’avversario, non ho mai detto che giocherò a tre davanti. Bisogna saper interpretare ogni tipo di gara, accettare i duelli e cercare di vincerli. Ci focalizziamo sui principi, cerchiamo di dare un’identità quando cambieremo qualcosa durante l’annata, prepareremo più moduli rimanendo pronti per i cambi.
Può darci un’indicazione sul suo centrocampo?
Il centrocampo è numeroso, abbiamo tanti elementi e molto forti. Per quanto concerne la tattica, vedremo strada facendo. In alcune saremo in 2, in altre in 3. Sarà la loro prestazione a farmi capire quando utilizzarli. Calhanoglu ha lavorato molto nell’estate, ha tanta voglia di rifarsi, in America era deluso e dispiaciuto per non aver potuto aiutare la squadra. Si è dato da fare in queste settimane di vacanza.
Quanto ci vorrà per rendere l’Inter più imprevedibile?
Da allenatore ed ex giocatore, penso che la differenza la facciano i giocatori. Il mister trasmette, ma l’importante è ciò che dà il calciatore e sarà sempre così.
Cosa ti sta piacendo di più di questo ruolo?
A me piace la responsabilità datami, me le sono sempre prese ed accettate dando il meglio di me stesso per raggiungere ogni obiettivo. Questa è una bella sfida, fatta nella società che mi ha dato tutto da calciatore. Farò del mio meglio per dare qualcosa a questo club da cui milito dal 2007 seppur con qualche pausa
Umanamente cosa ci può raccontare su Pio Esposito e Leoni?
Sono entrambi tanta roba, saranno il futuro del calcio italiano. Voi come giornalisti ve li godrete a lungo per la Nazionale, per molti anni la rappresenteranno.
Siete consapevoli del progetto che va fatto?
Fa parte della vita esserlo. Al tempo stesso, sappiamo cosa rappresenta l’Inter e che abbiamo aspettative. Le cose sono semplici: si può vincere subito o meno, in entrambe le situazioni bisogna accettare che si tratta di un percorso. Questo club è stato ai vertici del calcio italiano e non solo negli ultimi anni, dobbiamo confermarlo lì. Questo vale per ogni allenatore.
Questo è un gruppo completo o serve qualcosa?
Siamo sempre in contatto per stabilire le strategie di questo mercato, per capire cosa serve e delineare anche il futuro. Condividiamo le stesse idee, siamo sempre aperti alle opportunità.
C’è qualcosa che le è piaciuto durante il Mondiale per Club e non?
Mi è piaciuto che con poche energie ed amarezza ho visto una squadra che ha dato il massimo, per ottenere risultati importanti. Questa società ci fa capire che le aspettative sono sempre alte. Nonostante le tre settimane chiusi in albergo in America, ho visto sempre un gruppo desideroso e voglioso di fare bene per quello che avevano.
Le scorie della finale in quanto si metabolizzano? Basta rivedersi dopo le vacanze o serve di più?
Siamo un gruppo maturo, che ha una certa esperienza e che sa accettare le critiche, anche quando queste non sono comode dal punto di vista mentale. Le aspettative erano altissime a maggio, purtroppo le cose non sono andate come sperato. A livello mentale subisci, c’era voglia di ottenere qualcosa di importante. La cosa bella del calcio è che si riparte sempre da zero, con una nuova partita o stagione.
Come hai gestito il gruppo dopo il Mondiale per Club?
La discussione avuta per le cose successe fa parte di ogni spogliatoio maturo, di un gruppo vincente e che ha bisogno di qualche chiarezza.
Vedremo un’Inter che cambierà a seconda dei momenti?
Vogliamo essere più ibridi, più imprevedibili. Abbiamo calciatori in grado di capire momenti ed adattarsi ad ogni partita.
Qual è il suo slogan?
Non dobbiamo lanciare slogan, vogliamo tornare ad essere competitivi come gli ultimi anni.
Cosa chiederai e pretenderai dai tuoi calciatori?
Pretendo e chiedo rispetto per il compagno, per sé stesso e per la società dove si gioca. Parte tutto da queste cose, bisogna superare i momenti di fatica e quelli in cui sembra andare tutto storto. Questo gruppo ha dato prova di saperlo fare e solo così si può andare avanti. La stagione è sempre colma di alti e bassi, bisogna saper accettare entrambi.
La volontà può essere quella simile al post sconfitta in finale con il Manchester City?
Noi dobbiamo guardare al presente e vedere cosa vogliamo costruire per il futuro. Con alti e bassi siamo sempre rimasti al vertice e dobbiamo mantenercela, faremo del nostro meglio e daremo il massimo per raggiungere i nostri traguardi. Questo gruppo ha dimostrato che è unita, che ha voglia di restare in alto nel calcio italiano, europeo e Mondiale.
Quali sono i principi tattici di Chivu?
I numeri rimangono tali, sono i principi che contano. Vogliamo essere aggressivi e verticali, vogliamo ottenere risultati tramite i momenti che viviamo durante la stagione.
Quanto il suo lavoro più agevolare il gruppo?
Credo che una squadra vincente, che lotta per titoli, che gioca finali di Champions League ha un gruppo solido, forte, consapevole di ciò che ha e può dare.
Con quale spirito si riparte?
Si riparte con lo giusto spirito, vogliamo essere competitivi.
Marotta dà il via alla conferenza
“Siamo ai nastri di partenza della nuova stagione. Volevo evidenziare il percorso recente dell’Inter: in Italia siamo la società che ha vinto di più, che ha conseguito più punti in campionato. Abbiamo partecipato con frequenza in Champions League, abbiamo avuto il diritto di partecipare a due finali della stessa competizione. Sono dati significativi, di un lavoro concretizzatosi nell’ultima stagione dove abbiamo disputato 63 partite. La società è presente e continua, in modo molto silente.
Oaktree è una presenza lungimirante, perché se dobbiamo valutare la fase progettuale è molto ambiziosa. Qui ad Appiano Gentile sono stati fatti investimenti e progettati lavori, la proprietà ha voluto dare il suo apporto per innovarlo e renderlo più efficace. Lavoreremo anche per Interello, segnale del fatto che Oaktree vuole valorizzare questa azienda. Abbiamo concluso la scorsa stagione, siamo arrivati secondi in Champions League e dobbiamo colmare quel piccolo centimetro che non è facile. Ripartiamo con ambizione, abbiamo una storia ed un palmarés da difendere.
Vogliamo vincere, poi se non ce la faremo vuol dire che gli altri saranno stati più bravi. Abbiamo un nuovo allenatore, in questi mesi sono state dette tante cose. Chivu non è mai stato una seconda scelta. Quando abbiamo delineato il modello di squadra da costruire, abbiamo cercato il giusto profilo. Cristian conosce i giocatori, i valori di questa società. Il mercato è ancora aperto, ringrazio Ausilio e Baccin per il lavoro che stanno svolgendo.
Al fianco della prima squadra abbiamo varato per l’Under 23, affidata a Stefano Vecchi, con entrambi gli allenatori che hanno vinto nelle giovanili ed è un motivo di orgoglio. Abbiamo alcune precarietà per le infrastrutture, ma nel giro di qualche anno l’Under 23 si allenerà al fianco della prima squadra. L’Inter Femminile invece parteciperà alla Champions League. Il bilancio sarà positivo anche grazie alla scorsa annata ed è una soddisfazione, siamo una società all’avanguardia ed all’interno della quale c’è una sinergia”.
Chivu in conferenza con Marotta
Cristian Chivu presenterà la nuova annata in conferenza stampa al fianco del presidente Giuseppe Marotta. L’intervento comincerà alle ore 14.