Nel corso di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Edin Dzeko, oggi attaccante della Fiorentina, ha ripercorso la sua esperienza all’Inter. Il centravanti bosniaco ha speso parole cariche di affetto nei confronti di Simone Inzaghi, ex tecnico nerazzurro oggi all’Al Hilal, ricordando sia i momenti felici che le sconfitte più dure.
«Simo è una bravissima persona, fa star bene i ragazzi e dà grande libertà» ha raccontato Dzeko, sottolineando come l’allenatore piacentino sia riuscito a creare un gruppo unito e motivato. «Abbiamo alzato dei trofei ed è stato bellissimo, ma ci sono state anche giornate nere».
Le differenze con Conte e i ricordi in nerazzurro
Il bosniaco ha ricordato anche le differenze tra il lavoro di Inzaghi e quello del suo predecessore, Antonio Conte: «I compagni mi dissero che Conte è un fenomeno, con lui sapevano sempre cosa fare e dove andare. Movimenti codificati, schemi chiari: Barella che partiva da mezzala e si abbassava da terzo dietro, tutto era studiato».
Nonostante i successi, alcuni episodi restano impressi: la finale di Champions persa a Istanbul contro il Manchester City e la celebre sconfitta di Bologna, considerata ancora oggi una ferita difficile da rimarginare.
La parentesi turca con Mourinho
Dzeko ha parlato anche della sua esperienza in Turchia, dove ha lavorato sotto la guida di José Mourinho: «La Turchia non è un Paese facile, lì comanda Twitter. Condiziona l’ambiente e detta umori e malumori».
Il bosniaco ha ricordato la stagione passata al Fenerbahçe, chiusa a quota 99 punti ma senza titolo: «Se ne avessimo fatti 105, saremmo comunque arrivati secondi dietro al Galatasaray».
Riguardo all’attualità, ha citato l’ultimo match con il Göztepe, segnato da un rigore sbagliato da Talisca: «Subito i tifosi del Gala hanno cominciato a scrivere che l’arbitro avrebbe voluto buttarla dentro. Questo è il clima. So che Mou vuole assolutamente vincere il campionato, è quasi un’ossessione».