Dopo aver digerito il pranzo natalizio, è tempo di ritornarre in campo con i match di Serie A validi per la 17ª giornata. Alle ore 20:45 del 27 dicembre andrà in scena il match tra Atalanta e Inter, una sfida che vale molto di più di tre punti. La squadra di Palladino ha la possibilità di ritornare in corsa per l’Europa, mentre i meneghini dovrà mantenere il proprio status da prima in classifica. Cristian Chivu in conferenza stampa ha analizzato la sfida.
- Contate su Alexander Stankovic?
- Qualche titolare in discussione?
- Calhanoglu è pronto? Martinez sarà in porta?
- Al posto di Dumfries potrebbe giocare Frattesi?
- L’assenza di Dumfries pesa, Luis Henrique il prescelto?
- Il bilancio del 2025
- All’Inter serve qualcosa sul mercato?
- Quanto conterà l’approccio nella sfida contro l’Atalanta?
Contate su Alexander Stankovic?
“Sono il suo primo tifoso insieme a suo padre Dejan. Ho avuto la fortuna di allenarlo e trasferirgli dei valori. Ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale e di fare esperienza all’estero. Lo guardiamo con interesse, ha i colori nerazzurri nel sangue”.
Qualche titolare in discussione?
“Le cose che si dicono dentro lo spogliatoio si dicono in faccia. Si critica e si fa autocritica, ma certe cose fuori non si possono dire. Voglio mantenere rispetto per i giocatori, ma questo non vuol dire che tra di noi non ci diciamo le cose in faccia. Siamo consapevoli di quello che manca e i giocatori si sentono più responsabilizzati. Lavoriamo per migliorare”.
Calhanoglu è pronto? Martinez sarà in porta?
“Calhanoglu ha fatto il primo allenamento prima della semifinale di Supercoppa. Lì non è subentrato, poi ha dato continuità negli altri allenamenti. Domani è a disposizione. Martinez? Ci ha dato dei buoni segnali. A gennaio c’è un calendario impegnativo e ci sarà modo di rivederlo”.
Al posto di Dumfries potrebbe giocare Frattesi?
“Non ci ho pensato, abbiamo fatto esperimenti con Diouf e Carlos Augusto. Davide abbiamo pensato di utilizzarlo da sottopunta per premiare le sue caratteristiche da inserimento. Poi per vari motivi, Frattesi ha giocato di meno, ma non posso raccontare tutto, alcune cose devono rimanere nello spogliatoio. Non posso dirvi tutta la verità, ma non ho bisogno di giustificarmi. Quel ruolo a destra lo sta facendo bene Luis Henrique”.
“Dobbiamo essere più forti delle frustrazioni e delle ingiustizie. Più forti della percezione di come siamo visti da fuori. Non fare sempre cose belle, anche se questa squadra ha una sua identitò. Dobbiamo andare ad aggiungere e non a togliere. Forse dobbiamo solo uscire un po’ dalla zona comfort e aggiungere qualcosa che ci è mancato nei big match”.
L’assenza di Dumfries pesa, Luis Henrique il prescelto?
“Luis Henrique è uno dei nuovi arrivati, è in una nuova realtà con pressioni altissime, io l’ho visto all’altezza. Ha dato il suo contributo, chiaramente un po’ di iniziativa gli è mancata, ma non ha fatto di meno dei suoi compagni. Poi è chiaro, Dumfries è importantissimo, per i gol che fa e per l’apporto al gruppo”.
“Ci sono partite importanti, lo sono tutte, il campionato è lungo. Trattiamo allo stesso modo ogni match e sappiamo che piccoli errori possono indirizzare le partite. Dobbiamo osare tutti i giorni, avere l’ambizione per competere fino in fondo”.
Il bilancio del 2025
“Non parlo mai di me, ma della squadra. Sono stati cinque mesi difficili all’inizio, poi abbiamo fatto di tutto per metterci sulla strada giusta ed essere competitivi. Abbiamo lavorato sodo e ci siamo lasciati le delusioni alle spalle. Siamo in carreggiata e abbiamo provato ad aggiungere qualcosa in più sia a livello tattico che mentale. Non siamo ancora perfetti, ma stiamo cercando di migliorare. Non è semplice dire che siamo un cantiere all’aperto a dicembre, ma conserviamo esigenza e ambizione”.
All’Inter serve qualcosa sul mercato?
“Ci sono ancora cinque giorni, ma per l’allenatore è difficile parlare di mercato. Se ne parla sembra che manchi di rispetto ai suoi giocatori. Un allenatore non vi dirà mai quel che serve e cosa vorrebbe, altrimenti direbbe che i suoi giocatori non sono all’altezza. Quindi mi fermo qui”.
Quanto conterà l’approccio nella sfida contro l’Atalanta?
“Lì a Bergamo è sempre stata una partita ostica a prescindere dall’allenatore. In nove anni con Gasperini hanno costruito tantissimo; con Raffaele hanno trovato continuità e stimoli per proseguire nella loro identità. non è mai semplice per come giocano, per intensità, per la difesa e il ritmo. Dovremo essere bravi e coraggiosi”.
