Adani sull’Inter: “Mercato contraddittorio, Chivu ha bisogno di giocatori diversi”

L’ex difensore analizza la sconfitta con l’Udinese e punta il dito sulle scelte di mercato: “Problema cronico, mancano dribblatori da anni”.

3 min di lettura

Dopo il ko contro l’Udinese, anche Lele Adani ha detto la sua sul momento dell’Inter, intervenendo ai microfoni di Viva El Futbol TV. L’ex difensore nerazzurro ha tracciato un’analisi che lega la partita persa alla gestione del calciomercato, tra errori strategici, occasioni mancate e l’eterna questione degli uomini capaci di saltare l’uomo.

Pubblicità

«Il mio ragionamento parte da lontano – ha spiegato Adani – dal rapporto tra le operazioni di mercato e la strategia con cui l’Inter ha deciso di muoversi. Negli ultimi cinque anni i dirigenti hanno spesso fatto scelte azzeccate con pochi soldi, basti pensare a Onana, un capolavoro di investimento e resa. Alcuni, come Asllani, hanno reso meno, ma nel complesso il percorso è stato positivo. Proprio per questo – aggiunge – contesto certe operazioni di quest’estate, indipendentemente dal valore dei singoli».

Chivu e il nodo dribblatori

Adani ha ricordato come il cambio di allenatore abbia inciso profondamente. «Tre acquisti erano già stati fatti quando è stato deciso l’addio di Inzaghi. Con Chivu in panchina si è virato su un progetto diverso, ma restano scelte di comodo. Io stimo Chivu, ha personalità e parla di calcio con serietà, ma se lo prendi devi dargli i giocatori che chiede».

Il vero limite, secondo Adani, resta irrisolto: «L’Inter non ha dribblatori da anni, da quando c’erano Perisic e Sanchez. Quel problema non è mai stato superato, e si era individuato Lookman come soluzione. Poi è arrivato Diouf, che è un buon prospetto ma non è ciò che serviva nell’immediato».

Acquisti e scelte discutibili

Adani non ha risparmiato critiche neppure agli innesti difensivi: «Se dici che cerchi Leoni o Solet e ti serve un difensore, poi prendi Akanji che potevi già prendere tre anni fa. È un grande centrale, con Guardiola è migliorato tanto, ma non è il sostituto naturale di Pavard. Si continua a ragionare per incastri senza una vera logica».

Infine, un monito alla dirigenza: «Non si può passare il messaggio che basti dire ‘abbiamo preso cinque giocatori, abbiamo fatto il possibile’. Se scegli Chivu, devi assecondare la sua idea di calcio. Per scardinare la difesa dell’Udinese servivano uomini come Lookman o Luis Diaz. Dove sono? Non vorrei che tra due sconfitte si dicesse che Chivu non è pronto: bisogna dargli gli strumenti per cambiare davvero l’Inter».

Condividi questo articolo
Nessun commento
- Pubblicità -