Inter, Dumfries: “Le due finali di Champions mi rendono orgoglioso, un’onore finire tra i primi 30 al mondo”

Denzel Dumfries, dal ritiro con la Nazionale olandese, riflette sulla sua carriera e su ciò che potrebbe migliorare sia con l'Inter che con gli Oranje

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I campionati si fermano per un momento per dare spazio alla consueta pausa Nazionali: anche l’Inter ha lasciato partire ben 13 giocatori che parteciperanno ad Amichevoli e Qualificazioni per i Mondiali e tra questi c’è anche Denzel Dumfries che dal suo ritiro con l’Olanda ha parlato della sua carriera ai microfoni di De Volkskrant: “Quando rifletto sulla mia carriera, come mi è accaduto dopo la Cerimonia del Pallone d’Oro, sono orgoglioso di me stesso. Poi penso “Ben fatto, ottimo lavoro”. Essendo impegnati in così tante cose, a volte ti dimentichi da dove sei venuto. Se posso essere soddisfatto? Due finali di Champions League in tre anni con l’Inter, ecco cosa mi rende orgoglioso“.

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E prosegue: “La mia mentalità è cosi: non posso infortunarmi, non posso fare questo o quello. Devo andare avanti e su questo sono severo con me stesso. Applico sempre standard di disciplina e rigore. Ad Aprile compirò trent’anni e sarò in una fase diversa della mia carriera, voglio raggiungere determinati obiettivi”.

Inter, Dumfries: “Un onore essere tra i primi trenta del mondo”

Dumfries poi prosegue il suo discorso parlando del suo modo di giocare con la nazionale e con l’Inter: “Spesso prendo iniziativa e fornisco energia alla squadra, guido la lotta in un modo poco olandese. Posso pensare fuori dagli schemi. L’Argentina, ad esempio, fa di tutto per vincere e non lascia nulla di intentato. Noi spesso siamo troppo ordinati, non è la cosa più importante, ma potrebbe darci una percentuale in più di successo. Portare la partita oltre il limite, o commettere quel fallo inutile per fermare l’attacco. All’Inter in questi siamo maestri. Se non lo fai in un momento è peggio che farlo dopo. Non esitiamo a commettere fallo e a superare il limite di poco. Dovremmo farlo anche qui“.

Poi commenta la sua 25ª posizione alla Cerimonia del Pallone d’oro: “È stato un onore essere tra i primi trenta del mondo. Wow, sono finito sopra Haaland in classifica, è stato il coronamento di una stagione con tante belle partite. Ma penso a cosa si può migliorare. Più gol e assist sono quasi impossibili per un difensore”.

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