Cagliari-Inter, Suazo: “Chivu e Cambiasso due predestinati, Pio Esposito un dono per il calcio italiano”

David Suazo ha commentato la sfida tra Cagliari e Inter, parlando di Cristian Chivu e di Pio Esposito, dono per il calcio italiano

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La partita tra Cagliari e Inter, valida per la quinta giornata di Serie A, è particolarmente sentita da entrambe le squadre, visto che da una parte ci si gioca la salvezza e dall’altra la possibilità di rimettersi in corsa con lo Scudetto. A parlare del match ci ha pensato David Suazo, doppio ex della partita, che ha commentato in particolar modo il momento dell’Inter e di Cristian Chivu: “Tra la fine della scorsa stagione, addio di Inzaghi, Mondiale, era normale avere un po’ di difficoltà iniziale, ma l’Inter di Chivu si è vista soprattutto ad Amsterdam. Cristian è nato per i grandi spogliatoi, conosce il calcio come pochi perché ha fatto il centrale, il terzino, il centrocampista. Aveva fatto bene a Parma, ma all’Inter l’asticella si alza: il Napoli è avanti, ma la squadra può tentare tutto per lo scudetto”.

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Poi continua: “Rispetto a Inzaghi vuole giocare più alto e con linee avanzate. È un calcio moderno che nell’idea di partenza deve essere rapido: va portata la palla velocemente agli attaccanti, a partire da Lautaro e Thuram. Per fortuna sono rimasti entrambi, fortissimi e interisti al 100%. I giocatori sono più o meno gli stessi, da Calha che è decisivo. Poi Akanji la difesa è più solida e Sucic sembra pronto”.

Suazo si sofferma a parlare poi di Chivu: “È bello vedere che con il lavoro si possa arrivare a questi livelli. Quando giochi non puoi dire che un tuo compagno può diventare allenatore con esattezza, ma Chivu aveva una luce particolare. L’avevano lui e Cambiaso, predestinati. A ripensare al Cuchu che allenava già da giocatore, mi aspetto cosa stia aspettando per sedersi in panchina anche lui”.

Cagliari-Inter, Suazo: “Pio Esposito è fortissimo”

Suazo poi commenta la sfida tra i fratelli Esposito che si terrà in Cagliari-Inter, parlando in particolar modo di Pio: “Pio è fortissimo, un dono per il calcio italiano, ha tutte le qualità che il centravanti della Nazionale sta cercando, ma non bisogna stressarlo troppo. La differenza con il fratello è che lui ha trovato un allenatore come Cristian che lo conosce sin da bambino. Seba aveva Lukaku davanti e con Conte, in quel momento storico, era difficile emergere. Ho sentito paragonare Pio a tanti, come Toni, Vieri. A me però ricorda Julio Cruz, un attaccante completissimo e più forte di quanto si possa pensare”.

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