L’Inter e tutta la Serie A sono in pausa per permettere alle sfide delle nazionali di andare in scena, ma tra poco è già tempo di tornare sul campo all’interno dei confini nazionali e dare riprova delle proprie motivazioni. I nerazzurri dovranno infatti prepararsi per il big match contro la Juventus, nella terza giornata di campionato, una sfida importante in cui la squadra di Chivu dovrà dimostrare tanto a seguito della sconfitta contro l’Udinese.
A parlare del match ci ha pensato Maicon, eroe del triplete ed ex compagno di squadra di Cristian Chivu, ai microfoni di Tuttosport: “Juve-Inter di domenica prossima è una sfida che già conta tanto. I bianconeri sono partiti bene e con loro è sempre dura. L’Inter dopo la grande partita col Toro ha rallentato contro l’Udinese e deve dare subito un segnale forte al campionato”. Poi continua parlando della favorita allo Scudetto: “Dico che il Napoli è favorito. Chi parte con il tricolore sul petto è sempre la squadra da battere, anche se come rosa l’Inter resta la più forte.”
L’argomento poi si sposta sul suo ex compagno Cristian Chivu: “Cristian quando giocava era già una sorta di allenatore in campo. Lui e il Cuchu Cambiasso ci guidavano in partita, dettando movimenti ed erano sempre molto attenti all’aspetto tattico durante gli allenamenti. Ero sicuro che Chivu avrebbe fatto carriera in panchina e sono convinto possa fare bene con l’Inter perché è molto preparato”.
Inter, Maicon: “Chivu può reggere l’eredità di Inzaghi, Dumfries mi piace molto”
Maicon ha poi continuato con il suo intervento: “Chivu può reggere il peso della piazza interista e dell’eredità di Inzaghi. È un gentleman e una persona eccezionale anche dal punto di vista umano, ma sa farsi rispettare quando serve”.
A seguito un accenno su Dumfries, giocatore che ha ammesso di essersi ispirato a lui: “Dumfries mi piace moltissimo, ho apprezzato tanto le sue parole. Denzel è veramente forte e ha anche qualche mia caratteristica. Fa la differenza sulla fascia. In vetta alla classifica dei terzini in Serie A metto Dumfries, ovviamente, e poi Dodò che è cresciuto tantissimo. Ovviamente non posso non citare Di Lorenzo che da diversi anni è tra i migliori”.
La sua intervista a Tuttosport si conclude poi parlando di ricordi, in particolare quelli legati a Inter e Juventus: “Nel 2010 segnai alla Juve il gol più bello della mia carriera, fu una rete fondamentale per la corsa allo Scudetto e fu un gesto tecnico incredibile. Non ebbi neanche il tempo di pensare: spiove il pallone, lo stoppo, sombrero ad Amauri e tiro all’incrocio. Poteva finire in tribuna ma è andata bene”.