Il caso San Siro continua a creare scalpore e il Sindaco Sala, che ha fatto della vendita dello Stadio, il suo obiettivo numero uno. Nella mattinata odierna, ai margini della Commemorazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il primo cittadino di Milano ha ribadito la sua posizione e la decisione di non dimettersi in caso l’affare non dovesse essere deliberato dal consiglio comunale e di escludere qualsiasi tipo di agevolazione economica a Inter e Milan per la cessione dell’impianto.
Il Sindaco Sala ha commentato ai microfoni dell’Ansa: “Non ci sarà alcuno sconto, ma c’è la compartecipazione alle spese che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche o dalle nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Lo sconto però sarà zero”.
E continua: “Spero che arriveremo a un accordo finale con i club. È chiaro che ognuno fa la sua parte ma credo che un sindaco di fronte a un problema che ci siamo trovati, e che non avremmo voluto, non si debba girare dall’altra parte e debba prendere una posizione precisa. Quando si vende un bene patrimoniale importante come lo stadio deve decidere il consiglio comunale, io voglio essere a posto con la coscienza di aver fatto il mio lavoro e consegnare al Consiglio il dossier. Poi lui deciderà. Io lo consegnerà consigliando l’approvazione, ma da lì in poi non posso fare più nulla”.
Caso San Siro, Sala: “Rimpiango le vecchie proprietà”
Il Sindaco Sala ha poi continuato il suo discorso parlando delle vecchie proprietà di Inter e Milan: “Possiamo rimpiangere proprietà alla Moratti e alla Berlusconi, io rimpiango Moratti e gli mando un abbraccio ma così è oggi. Queste proprietà, più che la passione per il calcio, lo considerano una occasione per il business. Mi sto esprimento in maniera decisa, poi ognuno si prenderà la propria responsabilità. Se il Consiglio non dovesse approvare la vendita di San Siro sarà un problema che si prenderà il prossimo sindaco. Non è che le squadre decideranno con facilità di fare finta di niente. Noi andremo avanti”.