L’estate dell’Inter non è stata solo terreno di caccia per nuovi innesti, ma anche una continua difesa dei propri gioielli. Tra i più richiesti ci sono stati Nicolò Barella e Alessandro Bastoni, due colonne portanti della formazione nerazzurra.
Su Barella si erano mossi già a inizio mercato alcuni club di Premier League, convinti di poter strappare il centrocampista sardo a viale della Liberazione. La risposta è stata netta: nessuna trattativa, perché il classe 1997 è considerato incedibile. Stesso copione per Bastoni. Sul difensore del 1999 aveva chiesto informazioni anche l’Al-Hilal, ma senza affondare il colpo. L’ultima proposta concreta è arrivata dal Chelsea, pronto a mettere sul tavolo 50 milioni di euro. Anche in questo caso la reazione è stata chiara: Bastoni resta a Milano, simbolo tecnico e identitario dello spogliatoio interista.
Frattesi, presente e futuro
Tra i giocatori maggiormente osservati c’era anche Davide Frattesi, arrivato dal Sassuolo la scorsa estate. Il Newcastle aveva sondato il terreno, ma l’Inter non ha mai aperto spiragli. Il centrocampista romano, classe 1999, è considerato da Cristian Chivu un elemento chiave per il presente e con margini enormi di crescita.
La società sta già preparando il rinnovo del contratto fino al 2029, con adeguamento dell’ingaggio dagli attuali 2,8 milioni a circa 3,4 milioni netti a stagione. L’unica condizione che potrebbe cambiare lo scenario sarebbe un’offerta irrinunciabile, stimata intorno ai 40-45 milioni di euro.
La linea è chiara: rafforzare la rosa senza privarsi dei leader. Barella, Bastoni e Frattesi rappresentano non solo qualità tecnica, ma anche continuità e identità per un gruppo che punta a confermarsi ai vertici in Italia e in Europa. Per l’Inter, la miglior mossa di mercato è stata dire no alle sirene straniere, blindando i propri campioni.