Archiviata la sconfitta in semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna, per l’Inter è tempo di guardare avanti. L’obiettivo è quello di rialzare da subito la testa, dando prova di poter tenere il passo delle prime della classe. I nerazzurri saranno impegnati in questo weekend con l’Atalanta, in una trasferta estremamente delicata contro un cliente ostico. Cristian Chivu si affida ad alcuni dei suoi punti fermi, con il focus che si sposta sulla difesa. Yann Sommer potrebbe perdere il posto, mentre come braccetto di sinistra dovrebbe essere confermato Alessandro Bastoni, nonostante l’errore dal dischetto con i felsinei.
Il centrale italiano ha parlato ai microfoni del canale ufficiale di Panini, soffermandosi sul suo arrivo sotto l’ombra della Madonnina: “Sono arrivato il primo anno di Conte. C’erano Skriniar, Godin, de Vrij, d’Ambrosio e Ranocchia. Dissi al mio agente che volevo andare via in prestito perché non mi sentivo pronto a giocare dopo sole 25 presenze con il Parma. Il mister però insistette per farmi rimanere, dicendo che mi avrebbe fatto giocare e così è stato. Da quel momento ho saputo sfruttare tutti i momenti chiave e tutto è diventato in discesa”.
Inter, Bastoni: “Voglio vincere la Champions League qui”
Alessandro Bastoni ha proseguito la sua intervista ai microfoni di Panini: “Vincere aiuta a vincere. Posso dire però che ti godi molto meno le vittorie rispetto a quanto subisci le sconfitte. L’entusiasmo per il successo finisce subito perché pensi alla partita seguente, la sconfitta brucia perché la notte pensi a cosa hai sbagliato e potevi fare meglio. Obiettivi per quest’anno? In Nazionale arrivare al Mondiale, con l’Inter un obiettivo che non dico ma che ho sfiorato due volte…“.
L’ex Atalanta ha concluso: “Ranocchia, d’Ambrosio, Handanovic, Brozovic e Perisic mi hanno trasmesso i valori dell’Inter. Mi hanno fatto capire che giocare qui non è uno scherzo e devi sempre dare tutto perché rappresenti milioni di persone nel mondo il cui umore dipende dalle tue prestazioni. Ora questo compito di essere un esempio spetta a me“.
