Al rientro dalle Nazionali, la Serie A proseguirà con big match sempre più ricchi di emozioni, come quello tra Inter e Milan che si terrà il 23 novembre alle ore 20:45. Tanti i protagonisti della gara, tra chi si è ormai abituato all’emozione del derby e chi invece la affronterà per la prima volta, come succederà ad Ange-Yoann Bonny, attaccante che in questa prima stagione in nerazzurro sta riuscendo a dimostrare tanto.
Bonny ha raccontato le sue emozioni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Ho capito che serve tempo per capire dove sei, per realizzare quanto grande sia questo club. Poi, quando lo hai capito, devi renderti conto del livello della squadra, che si alza continuamente, già dall’allenamento: l’Inter è molto esifente, ti chiede sempre di più, mi trovo benissimo qui e imparo tanto”. Poi prosegue: “Il gioco spalle alla porta, devo impararlo ancora, a volte mi è capitato di perdere palloni stupidi. Poi devo migliorare con il colpo di testa e con la resistenza. In generale, anche le cose che spesso ti vengono bene possono sempre essere fatte meglio”.
Prosegue poi parlando degli elementi nella rosa nerazzurra che lo stanno aiutando a crescere: “Ce ne sono tanti che mi stanno aiutando, ma con chi parla francese è più facile, come con Mkhitaryan. Thuram mi aiuta tanto e non solo da quando siamo compagni di squadra. Mi spinge oltre, come anche i compagni italiani. Vogliono che dia sempre il massimo senza cali“. E ancora: “L’anno scorso, in Parma-Inter, quella del 2-2, Bastoni mi butta giù e mi dice “Il prossimo anno vieni da noi”. Sembrava un avvertimento, ma mi ha fatto piacere. Lui, Bisseck, Acerbi si fanno sentire in allenamento e mi aiutano a spingermi oltre. Anche il Mister a Milano è la stessa persona vera che era a Parma. Mi chiede sempre di essere disponibile per gli altri, di giocare per la squadra”.
Inter, Bonny: “Lautaro vuole sempre segnare, Thuram sa fare tutto”
Bonny parla poi delle qualità dei suoi compagni di reparto, più esperti, da cui poter prendere spunto: “Vorrei tanto la fame sotto porta di Lautaro: essere alla sua età il quarto marcatore della storia dell’Inter è straordinario. Lui vuole sempre segnare, che sia un gol bello o brutto non conta. Marcus invece sa fare tutto: gol, dribbling, assist. Forse con lui ho qualche similitudine in più, ma siamo diversi e possiamo giocare insieme. Vorrei poter prendere qualcosa anche da Pio, in pochi difendono palla come fa lui”.
Il focus poi si sposta sul derby: “Come fascino e grandezza il derby di Milano vale Barça-Real. Mi sono rimasti in testa certi duelli come quello tra Dumfries e Theo. Sono due grandi squadre che non si odiano, ma in quei 90′ è battaglia. Speriamo che alla fine si colori di nerazzurro. Non sarà una sfida decisiva perché siamo solo a novembre, però il derby è importante. Poter prendere altri punti non solo sul Milan, ma anche suNapoli e Roma, sarebbe un bel salto”.
