Non è una semplice scadenza di bilancio. È un bivio. La Roma ha davanti a sé pochi giorni per evitare un’altra stagione zavorrata dalle restrizioni UEFA. Entro il 30 giugno 2025, infatti, il club giallorosso dovrà portare a casa almeno 30 milioni di euro di plusvalenze per rispettare il Settlement Agreement sottoscritto con l’UEFA. L’allarme è stato rilanciato nelle scorse ore da SoloLaRoma.it, che ha ricostruito con precisione il quadro delle manovre in atto a Trigoria. Non si tratta di un obiettivo isolato: è solo una delle tappe obbligate lungo il percorso che dovrebbe condurre il club al pareggio di bilancio entro il 2026/27. Ma il primo traguardo, ora, è chiudere l’esercizio 2024/25 senza incappare in nuove sanzioni.
Fair Play Finanziario: la stretta UEFA e il margine ridotto per la Roma
Il Fair Play Finanziario non è più un concetto astratto. È un meccanismo rigido, rivisto nel 2022 con il Regolamento di Sostenibilità Finanziaria, che impone un tetto massimo del 70% dei ricavi alle spese per stipendi, ammortamenti e commissioni. In questo scenario, la Roma è già recidiva: due sforamenti nelle stagioni precedenti, seppur di entità limitata, pesano oggi come precedenti pericolosi. Un terzo errore comporterebbe sanzioni concrete, come la riduzione della rosa UEFA da 25 a 23 elementi o addirittura il blocco dei nuovi acquisti per le competizioni europee. Le plusvalenze, in questo contesto, sono l’unica leva a disposizione. Vendere bene e subito è diventata una necessità.
Massara tra cessioni strategiche e pressioni UEFA
Appena arrivato, Frederic Massara si è trovato con un calendario già segnato. Cinque giorni – tanto manca al 30 giugno – per portare in cassa almeno 10 milioni di euro, quota minima necessaria per ottenere il via libera al mercato in entrata e rispondere alle richieste di Gian Piero Gasperini.
L’obiettivo è chiaro: evitare la cessione dei big e far cassa con elementi ritenuti fuori dal progetto. Sul tavolo ci sono i nomi di Paredes, Shomurodov, e almeno uno tra Celik, Cherubini e Abraham. Quest’ultimo ha attirato le attenzioni del Besiktas, mentre Cherubini interessa al Genoa. Intanto, resta ancora Angeliño, per cui il Sunderland potrebbe arrivare a offrire una cifra vicina ai 20 milioni. Tuttavia, se queste operazioni non dovessero chiudersi in tempo, Ndicka potrebbe diventare il sacrificio necessario: una partenza direzione Premier League, utile a generare la plusvalenza necessaria per salvare i conti.
Il paradosso giallorosso: investire per crescere, vendere per sopravvivere
La Roma si muove su un crinale sottile, divisa tra le esigenze di bilancio e quelle di campo. I Friedkin hanno immesso quasi un miliardo di euro da quando hanno preso il controllo del club, ma il meccanismo UEFA impone rigore. Il rischio? Che ogni scelta tecnica venga filtrata dalle necessità finanziarie, in un cortocircuito che potrebbe minare l’ambizione sportiva. Il nuovo corso, con Massara al comando, punta a evitare questo scenario. Ma per farlo, serve chiudere al più presto il conto con l’UEFA.
Il 30 giugno non è una data qualsiasi. È il giorno in cui si capirà se la Roma potrà finalmente tornare a respirare, liberandosi da vincoli e compromessi. O se, ancora una volta, sarà costretta a sacrificare qualcosa per rimanere in gioco.